Errani, Lombardo, Penati - Minetti, Lusi, Belsito, Lupi, Zambetti - Fiorito,Maruccio.
Sono solo gli ultimi di una lunga serie di scandali che stanno letteralmente azzerando il sistema politico italiano: sempre più corrotto, sempre più marcio.
Sono solo gli ultimi di una lunga serie di scandali che stanno letteralmente azzerando il sistema politico italiano: sempre più corrotto, sempre più marcio.
Un 3-5-2 "offensivo" di politici che in altre nazioni andrebbero a sedere in
tribuna mentre da noi hanno mantenuto, e alcuni ancora mantengono, il loro
ruolo di titolari. I Top Players de
noantri.
La storia si ripete, e come
per tangentopoli, un potere che sembrava eterno entra all’improvviso in agonia
e inizia a cadere in modo drammatico e sconcertante.
Oggi,come nel 1992, ha perso la democrazia, sempre più fragile e anzi
a rischio di estinzione. Il populismo ha
svuotato di senso la politica e il parlamento.
Da quasi un anno, a sgombrare le macerie sono arrivati i professori e
i tecnici e attorno ai partiti ed alle istituzioni s’è creato un vuoto di
fiducia senza precedenti. Oltretutto oggi siamo veramente messi peggio di
Tangentopoli: all’epoca erano inquisiti alcuni parlamentari, oggi è tutto il blocco della politica, ad
ogni livello e ad ogni latitudine ad esser messo in discussione.
Io mi chiedo:
ai ministeri non era mai giunta notizia della crescita astronomica dei
costi della Regione Lazio così come in tutte le altre Regioni d’Italia?
Nessuno dei ragionieri, tanto puntuali nel segnalare le varie
scoperture legislative, s’era accorto di niente fino ad oggi?
E tutti gli altri politici non avevano mai saputo nulla?
Non è credibile.
La seconda repubblica, che
aveva suscitato tante speranze è stata
un travestimento del vecchio ordine più che una promessa di nuova realtà. Una falsa rivoluzione che ha condannato
un’intera generazione a vivere uno show ripetitivo, con indici di gradimento caduti
a picco e con gli attori malamente invecchiati.
Quindi ci risiamo: il problema però non è quello di far nascere la
Terza Repubblica al posto della Seconda (ormai fallita), ma di avere il
coraggio di fondare un’autentica democrazia
dei cittadini. È il coraggio
quello che serve per liberarsi e non essere più ostaggio tra la resistenza del vecchio a mollare e la difficoltà del nuovo ad imporsi.
Coraggio! Si proprio quello
che per noi Italiani non è mai abbastanza, in quanto leader internazionali del
vittimismo: preferiamo il vittimismo in ufficio (il 46% degli italiani ritiene
di avere una qualifica inferiore a quella che si meriterebbe!), in politica (1
Italiano su 3 oggi è convinto che anche a seguito di questa crisi politica non
cambierà nulla!) ma soprattutto nel tentativo di costruirci un futuro (in
Italia 1 giovane su 3 fino a 34 anni rientra nella categoria“NEET”, non studia,
non lavora e non prova neanche a fare uno stage!).
Stiamo inevitabilmente
scendendo verso un disastro antropologico e non ci resta che fuggire via,
sconfitti e bastonati o possiamo ancora intravedere nel susseguirsi di ondate
di declassamento della nostra immagine interna ed internazionale un sostrato di forza e di resistenza popolare
unica al mondo?
Come
dimenticare i faccendieri “nani e ballerine” che hanno caratterizzato il craxismo?
E gli impuniti e le veline di Berlusconi? Le ampolle leghiste e le lauree
albanesi? Chi avrebbe mai pensato che Batman era non un Cavaliere, bensì un “Faccendiere
Oscuro”?!
Un paese di “santi, poeti e navigatori” tradizionalmente povero come l’Italia non diventa borghese senza dover assorbire ondate di parvenu. Un paese per secoli senza democrazia non passa ad avere rapidamente partecipazione e trasparenza civile.
Bisogna assorbire gli eccessi e continuare ad avere fiducia in una società che è nel fondo più sana di quanto oggi ci raccontano e di quanto ci raccontiamo noi stessi.
Un paese di “santi, poeti e navigatori” tradizionalmente povero come l’Italia non diventa borghese senza dover assorbire ondate di parvenu. Un paese per secoli senza democrazia non passa ad avere rapidamente partecipazione e trasparenza civile.
Bisogna assorbire gli eccessi e continuare ad avere fiducia in una società che è nel fondo più sana di quanto oggi ci raccontano e di quanto ci raccontiamo noi stessi.
È l’ultimo colpo di coda di un sistema
che ha fallito e che vuole trascinare con se tutti, indistintamente, veicolando
la logica del “sono tutti uguali”. È il
momento di agire e perché qualcosa cambi
dobbiamo cambiare qualcosa.