lunedì 20 febbraio 2012

ERESIA O NO: IO CI CREDO.

Una frase mi ha colpito tempo fa: “il futuro appartiene a coloro che trasmettono alla prossima generazione motivi per sperare”. La frase è di Pierre Teilhard de Chardin, definito il “gesuita proibito”, filosofo e paleontologo francese. Ricordare Teilhard de Chardin significa ricordare una figura tanto innovativa quanto controversa soprattutto perché ha collaborato al progetto di costruire un ponte di collegamento tra pensiero scientifico e pensiero religioso: un’eresia cosmica!!
NOI CI CREDIAMO è un gruppo di uomini e donne di ogni età, altrettanto innovativo e sicuramente ancor più controverso, che da mesi porta avanti un’altra eresia cosmica: costruire un ponte di collegamento tra il pensiero pulito e fuori da ogni logica di interesse dei giovani e di coloro che mai niente hanno chiesto alla politica e il pensiero di coloro che, da anni ormai, amministrano la nostra città ed hanno ben chiari luci ed ombre del proprio operato politico.
Io, in qualità di giovane ma soprattutto in qualità di appassionato di politica, sono stato sin da subito attratto da questa “eresia cosmica”. Da mesi mi confronto con tanti giovani e meno giovani che, come me  e quanto me, vogliono davvero costruire una Santa Croce migliore: la Santa Croce delle prossime Generazioni.
Una Santa Croce che torni ad essere una comunità unita e che, come ci suggerirebbe Pierre Teilhard, punti verso una maggiore socializzazione e contenga lo sviluppo estremo dell’individualismo. L’avvenire dell’evoluzione umana è dato dal fatto che stimolare la socializzazione significa contrastare l’alienazione oggi sempre più latente: l’uomo astratto (quello dei social media per intenderci) non esiste poiché l’essere umano è una relazione.
Una Santa Croce che sappia integrare tutti, che non si chiuderà su se stessa ma bensì investirà nella diversità come occasione di crescita e di sviluppo socio-economico.
Una Santa Croce che torni a parlare al futuro inseguendo con forza i propri sogni e le proprie ambizioni.
Una Santa Croce che non vuole lasciar scappare i propri figli e farà di tutto per dare a ciascuno di essi un buon motivo per rimanerci ed essere protagonisti.
Una Santa Croce che, senza alterare la propria natura, sappia sfruttare tutte le potenzialità umane, economiche, turistiche e sociali che la caratterizzano: un fiore all’occhiello per la Provincia di Ragusa.
Una Santa Croce dei santacrocesi.
Il mio (ormai) amico (astratto) Pierre Teilhard diceva che “È più facile che la Terra smetta di girare che l'umanità, presa nel suo insieme, riesca ad organizzarsi ed unificarsi”.
Non vorrei contraddirlo proprio all’ultimo ma credo che con gli amici di NOI CI CREDIAMO abbiamo davvero inaugurato un clima “costituente” di ampio consenso e di coesione generazionale.

Ad altri continuerà a sembrare una "eresia cosmica", ma IO CI CREDO.

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