“Se un messaggio pubblicitario impiega più di 3 secondi per
essere capito, vuol dire che non è chiaro, se non addirittura sbagliato” (Silvio
Berlusconi)
È questo il concetto che ha guidato Forza Italia e che guida
tuttora il Popolo della Libertà.
Assoluta semplicità, chiarezza e immediatezza, ripetitività.
L’avventura comunicativa Berlusconiana, fortemente votata al marketing
politico, ha cambiato il modo di fare Campagna Elettorale in Italia, e oggi può
considerarsi ancora la più efficiente ed efficace.
Il Partito dell’amore, la grande Casa dei Moderati, il
Popolo della Libertà. Tutti slogan e definizioni a connotazione estremamente positiva
e distesa che accompagnano da anni una politica, quella del centrodestra
Berlusconiano, che al contrario di quanto predicato, non ha risparmiato attacchi
e contestazioni durissime a tutti gli organi dello stato di diritto.
Oggi però lo scenario è cambiato. Il PdL co-governa, ma non
ha la maggioranza in parlamento, esce fortemente ridimensionato dalle elezioni
amministrative e il suo Leader “a vita” rischia seriamente di dover “pagare” i suoi infiniti guai
giudiziari.
Come se ne esce? Semplice. Ci si prepara all’atto finale della "Guerra dei Vent’anni" e si fa esplicito richiamo alle “armi”.
Nasce così l’idea de “L’esercito della libertà” (http://www.esercitodellaliberta.it/) promosso da varie organizzazioni, tra
cui “I promotori della Libertà”, “Forza insieme”, “Studenti per la libertà”, “Dai
Forza all’Italia”, “VIS” e “Interdipco”.
Bastano anche meno di 3 secondi per capire il messaggio dell’ultima
trovata propagandistica pidiellina: “Promuovere, Arruolare, Combattere”.
Il gioco è facile.
1. Si dichiara solennemente di voler difendere il presidente
Berlusconi; di riconoscersi in lui, nel suo pensiero, nei suoi ideali e nel suo
operato; di esser pronto a partecipare ad eventi o manifestazioni in supporto
del Presidente Berlusconi per affermare il principio della sovranità popolare.
2. Ci si candida a “Comandanti di Reggimento Territoriale” con
il sacro impegno a gestire tutti gli arruolati della propria zona di residenza,
reclutare nuove leve e promuovere iniziative e manifestazioni per difendere il
Presidente. Basta una foto e una lettera motivazionale.
3. Siamo pronti a combattere.
Mi piacerebbe tanto concludere dicendo che quanto sopra
riportato è uno scherzo ma purtroppo è realtà.
La crisi economica, la disoccupazione e la tensione sociale
sono delle mine che quotidianamente esplodono in ogni parte del territorio nazionale
alimentando una pericolosissima instabilità del “sistema-Italia”.
La politica e i politici, soprattutto coloro che tanto invocano
la libertà, in nome del compito loro conferito dalla sovranità popolare, devono
occuparsi di disinnescare queste mine e non devono per nessun motivo
permettersi di alimentare e amplificare la
loro devastante portata.
Chiaro il messaggio?
Bravo Carmelo, sempre preciso e puntuale.
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